9 ottobre 2014 | E-democracy

L’incredile ascesa digitale dell’Estonia

Un’interessante inchiesta del New York Times racconta l’incredibile ascesa digitale dell’Estonia, paese che è stato capace negli ultimi anni di consolidare un’infrastruttura digitale pubblica invidiata da tutto il mondo. Tanto che, a differenza di Europa e Stati Uniti che hanno faticato (e faticano tutt’ora) a integrare la vita quotidiana con le dinamiche digitali, l’Estonia – solo 23 anni fa paese satellite del blocco sovietico – è diventata una della realtà nazionali più connesse, utilizzando (e va evidenziato) esclusivamente tecnologia costruita all’interno dei suoi confini.

Il punto forte della svolta estone in campo tecnologico è la cosiddetta “identità digitale”, che si basa su uno speciale microchip incorporato nella carta d’identità. L’identità digitale” può essere utilizzata per accedere a circa 4.000 servizi fra settore pubblico e privato: dall’accesso al proprio conto in banca alla richiesta della patente di guida, dalla modifica di un piano pensionistico alle pratiche universitarie. Il tutto utilizzando la firma elettronica del cellulare, legalmente equiparata a una firma autografa. Tutto questo ha conseguenze incredibili sull’accesso ai servizi pubblici: basti pensare che in campo fiscale circa il 98% dei cittadini compila il proprio modulo delle tasse online attraverso un sistema automatizzato, impiegandoci solo 5 minuti. Risultati? Meno evasione fiscale, un’agenzia governativa che funziona con soli 1.500 dipendenti e rimborsi fiscali che sono emessi dal governo entro una settimana di tempo.

Chi volesse approfondire, l’intera inchiesta del New York Times si legge qui.

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